Divulgare la preistoria sperimentando    

La storia della divulgazione inizia con la preistoria, quando l’uomo impara soltanto grazie alle esperienze riproducendo più volte lo stesso utensile e si trovava nella necessità di comunicare le scoperte al gruppo di cui era parte pur non conoscendo ancora l’uso della parola. Egli scopre così uno dei modi più efficaci per trasmettere le conoscenze e che oggi stiamo cominciando a riscoprire, cioè quello della partecipazione coinvolgente. Sappiamo bene che le nozioni acquisite per necessità restano saldamente alla memoria e nella preistoria queste erano la scoperta delle leggi della scheggiatura, dell’accensione del fuoco, della lavorazione della argilla e quant’altro. Quando, in varie parti del pianeta e con tecniche differenti, si comincia a riprodurre artificialmente il fuoco, gli uomini davanti al focolare comunicano le esperienze ai compagni dando vita probabilmente allo sviluppo dell’uso della parola. 

Oggi, simile ad un uomo preistorico, chi pratica archeologia divulgativa sperimentale apprende tecniche, memorizza errori ed infine si carica di utile entusiasmo davanti alle sue personali scoperte. L'archeologia sperimentale nasce alla fine dell'800 del secolo scorso come supporto alla ricerca per comprendere gli aspetti funzionali e le tracce di diverse attività quotidiane specialmente preistoriche. Si sviuluppa durante gli anni '60 del secolo scorso grazie al nuovo approccio funzionale dato dalla corrente americana chiamata "New Archaeology". Oggi se ne sfruttano anche le capacità di divulgazione specie in ambiti privi di testimonianze scritte. Durante le sperimentazioni è difficile spogliarsi della propria cultura, non solo quindi evitare di adoperare uno utensile moderno per costruirne un antico ma anche pensare da uomo preistorico. Credo che divulgare la preistoria al grande pubblico richieda sempre più che si faccia uso della sperimentazione, permettendo di enfatizzare il contesto storico-ambientale con una scena ricca di spunti alla discussione e sfruttare quindi il metalinguaggio ricco di gestualità che comunque esprimiamo.

La divulgazione in ambito preistorico viene intesa sempre in modo interattivo anche per avere un feed-back dal ricevitore del messaggio come ogni buona trasmissione dati richiede. Per questo ogni attività come con laboratori, eventi, seminari, filmati e testi divulgativi è sempre svolta in quest'ottica.

PALEOSTORIE

Storie preistoriche illustrate per cuccioli di homo erectus, 

neanderthalensis e sapiens

Probabilmente questo è il primo libro italiano di racconti per bambini sulla Preistoria scritto da uno studioso della materia.  Edoardo Ratti con questo nuovo progetto divulgativo ha scelto come destinatari i bambini della scuola primaria scrivendo in modo semplice, con una spaziatura che facilitasse i bambini dislessici e con ridotta punteggiatura.  Coinvolge il piccolo lettore con quattro storie filologicamente corrette, ambientate nel Paleolitico Inferiore, Paleolitico Medio, Paleolitico Superiore e nel Neolitico dove i bimbi del passato remoto sono i protagonisti. I piccoli lettori di oggi invece sono invitati a personalizzare il libro colorando i disegni dell’autore. Una pagina quadrettata a conclusione di ogni storia aspetta infine un nuovo disegno a mano libera sulla lettura appena conclusa.  Colorando e disegnando si ricordano meglio alcuni dettagli sulla vita quotidiana nel tempo in cui si svolge la storia.  In questo modo ogni copia del libro diventa una opera unica dove il lettore  partecipa al progetto.

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